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Toscanità 2019 – “Vie e corsi d’acqua della Toscana”

La manifestazione regionale in oggetto è giunta alla quarta edizione. La prima edizione lasciava agli Autori libertà di interpretare la propria Regione con tematiche personali, nelle successive si sono toccati argomenti salienti e caratteristici, fino alla scelta del titolo per la nuova edizione che vedrà la mostra iniziale nel corso del 2019.
L’acqua è un tema, in ogni sua accezione, capace di affascinare ogni fotografo, è questa dunque una valida e importante occasione per rivelare, con il proprio obiettivo, il personale rapporto di ognuno con questo elemento primario e vitale per molteplici aspetti.
Nei tempi le civiltà sono sorte, prevalentemente, lungo i corsi d’acqua stimolate a formarsi nei pressi di quelle essenziali fonti di vita per gli insediamenti futuri e con essi hanno sempre dovuto rapportarsi costituendo e modificando nei tempi, la storia delle genti future.
Nella Toscana, anche il fiume Arno, come gli altri corsi d’acqua, ha dovuto adoperarsi per formare il proprio percorso modificando, nelle epoche, gli assetti geografici secondo gli umori dei fiumi.
Molte volte il fiume ha unito popolazioni, in altre occasioni le ha divise per il contendersi proprio del prezioso bene; altre volte è stato munifico elargendo prosperità ai popoli prospicienti, molto spesso riprendendosela annegandola con la forza della propria veemenza.
In ogni caso ed epoca della storia ha sempre costituito un fattore determinante dell’associarsi delle genti insediatesi lungo il suo corso, influenzando i modi di vivere e le proprie attività derivanti o connesse al fiume costituendo legami con il territorio nel rispetto che si installa tra l’elemento naturale e le società conviventi con esso.
Il delta dei fiumi è sempre stato oggetto di affascinamento del fotografo, ma nel periodo tra l’ottavo e il quinto secolo a.C. si formarono lingue di terra che occludevano, con le loro propaggini, gli sbocchi in mare formando piccole lagune riparate, pertanto adatte a favorire la nascita di attracchi per le imbarcazioni di allora, gli Etruschi addirittura, nelle sponde più riparate, avevano già costruito una serie di moli e modesti approdi proprio là dove poi nacque Pisa.
Creandosi un ambiente paludoso, quelle zone non divennero molto salubri in virtù della stagnazione delle acque e occorse, per un inizio di bonifica, l’avvento dei Romani forti di molte braccia a loro disposizione.
Quella civiltà costituì addirittura delle vie d’acqua per il più veloce collegamento tra i centri più importanti, favorendone gli sviluppi.
Tutte le valli antropizzate furono un brulicare di contrade spesso in tenzoni tra loro per la conquista e l’egemonia di territori sempre più vasti e ben irrigati dai fiumi. Gli storici, nei loro trattati, ci raccontano d’immani alluvioni causate dal carattere torrentizio dei fiumi causando stragi coinvolgendo e condizionando la vita delle popolazioni ivi installate.
Ancor oggi, e più di ogni altra epoca, l’acqua e il suo fluire è fonte di vita, la Toscana è ricca di fiumi, fossi e condotte costituendo anche una visione fotografica perennemente attraente e pittoresca nella sua visione poetica, ovunque si trovano set naturali per una valida attività fotografica capace di illustrare ogni aspetto di quanto, intorno ai corsi d’acqua, si costruisce, si installa e si prospera.

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